Dodicesima tappa 2024:
Abbazia di Koningshoeven
Parola declinata: Purezza
La mattinata del 13 settembre è iniziata, alle ore 10, con la visita all’Abbazia di Notre-Dame de Koningshoeven, a Berkel-Enschot. Si tratta di un complesso monastico trappista molto suggestivo la cui fondazione risale al 1881, una costruzione tutto sommato abbastanza recente rispetto ad altri monasteri da noi visitati, ma importante sia come centro spirituale che per la produzione della birra “La Trappe”, la quale si fregia – unica Abbazia trappista olandese, le altre si trovano in Belgio – del marchio di “Authentic Trappist Product (ATP)”. C’è un’altra particolarità: “La Trappe” è una birra rispettosa dell’ambiente, in quanto i monaci hanno adottato un sistema naturale per risparmiare e depurare l’acqua, grazie a una serra di filtraggio formata da settanta specie differenti di piante e felci: davvero un unicum in Europa.
E questa serra, un vistoso locale cubiforme di vetro pieno di piante lussureggianti, domina un lato della struttura che accoglie il birrificio. “Pur pregando sette volte al giorno il Signore per ringraziarlo delle meraviglie del Creato, ci siamo accorti che non stavamo facendo nulla contro l’inquinamento del pianeta – ha affermato l’abate Padre Isaac Major in un’intervista. – Siamo stati quindi costretti a diventare più eco-sostenibili”.
Anche il miele e le confetture che si producono a Koningshoeven sono contraddistinti dall’etichetta “ATP”. L’intera Abbazia è circondata da un magnifico parco e da un canale; nel complesso è presente un bar ristorante, un negozio con i prodotti del monastero, una foresteria e la Chiesa abbaziale, che è stata completamente ristrutturata nella prima metà del 2000.
Dopo la tappa di Koningshoeven, ci siamo trasferiti in tarda mattinata a Tilburg, dove alle ore 12 abbiamo visitato – guidati da Conny van Rooij, responsabile di Seats2Meet Tilburg Spoorzone – il LocHal, un polo culturale tra i più singolari e affascinanti esistenti oggi in Olanda. Si tratta di un’officina ferroviaria dismessa in cui si assemblavano le locomotive, ristrutturata da un pool di architetti e riconvertita in biblioteca civica e spazi polifunzionali forniti di tecnologie all’avanguardia, oltre a vantare un intelligente design innovativo e insieme conservativo della struttura industriale.Un’enorme gradinata, una caffetteria interna, localiconviviali e aggregativi, sono solo alcune delle peculiarità del LocHal, fiore all’occhiello dellaSpoorzone: un intero quartiere operaio a ridosso della stazione ferroviaria recuperato e adibito a “incubatore” di progetti per i giovani artisti e la comunità.
In questa particolare biblioteca, le tende divisorie dei saloni sono alte 15 metri e larghe 38, i tavoli sono costituiti da pile di vecchi libri sormontati da un bancone in rovere, mentre i binari del deposito ferroviario non sono stati rimossi e rimangono ben visibili nel pavimento di cemento, tornando di nuovo utili per movimentare i grandi tavoli disposti su ruote ferrate che raggiungono così l’esterno del LocHal, andando a formare d’estate un palcoscenico per gli eventi all’aperto.
E qui, nella Sala Werkplaats, alle ore 14 ha preso avvio il convegno “Luoghi e tempi della sostenibilità: dal recupero degli spazi architettonici all’agricoltura, alla purezza di ciò che mangiamo e beviamo” presieduto da Livia Pomodoro, titolare della Cattedra Unesco “FoodSystems for Sustainable Development and Social Inclusion” presso l’Università Statale di Milano.
“Questo è un luogo magico – ha esordito la Presidente Pomodoro nel suo saluto introduttivo. – E il mio ringraziamento più forte va al direttore e ai responsabili di questa struttura che ci ospita, che ho trovato bellissima, straordinaria e in un certo senso ‘rivoluzionaria’ nel suo modo di essere, anche rispetto a quella purezza a cui noi tutti aspiriamo. Una purezza che non è solo delimitata e concentrata nel nostro vivere quotidiano, ma è anche una purezza di pensiero che ci consente di diventare ogni giorno diversi e forse migliori”.
La parola è passata a Claudio Serafini, Direttore di Organic Cities Network Europe e coordinatore del dibattito, il quale parlando dell’Abbazia di Koningshoeven e del suo metodo di filtraggio naturale delle acque, ha ricordato l’Editto di Purezza della birra: “Una legge bavarese emanata nel 1516 che stabiliva gli ingredienti che possono essere utilizzati per la produzione della birra a bassa fermentazione. Secondo tale editto, la birra poteva essere prodotta utilizzando soltanto acqua, malto d’orzo e luppolo. Altri ingredienti oltre a questi non erano permessi, eccezion fatta per il lievito, aggiunto alla lista nel 1857, dopo che Pasteur ne scoprì l’importanza per il processo di fermentazione della birra. Quindi mi pare che questa dodicesima tappa sia importante anche per la parola scelta: ‘purezza’, un termine molto evocativo”.
L’intervento successivo è stato del “padrone di casa” Peter Kok, direttore della Fondazione Biblioteca del Brabante Centrale, il quale – dopo il suo benvenuto – ha descritto la storia del recupero architettonico che ha dato vita al LocHal.
“Dal 2010 dirigo la Fondazione Bibliotheek Midden-Brabant che impiega 200 dipendenti e 170 volontari, dispone inoltre di 16 sedi bibliotecarie ubicate in sei comuni della zona per un bacino d’utenza di circa 350.000 abitanti. La nostra sede principale è il LocHal diTilburg: un edificio di 10.000 metri quadrati, di cui i due terzi adibiti a biblioteca. Non si tratta però solo di un contenitore di libri in cui bisogna fare silenzio. E’ anche un luogo di creatività, in cui i sogni possono divenire reali. Il tutto nasce nel 2019 in questo quartiere prima industriale: qui dentro si assemblavano le locomotive dei treni e vi lavoravano circa 150 operai. Ora è un posto dove si incontrano le diverse generazioni: e grazie al LocHal è cambiato il ruolo e il rapporto tra studenti e professori. Qui si fa della sperimentazione e chi vi lavora è entusiasta. Sono anche i visitatori a volte a suggerirci qualche idea, poiché questo è un luogo che ispira e aiuta le persone a incontrarsi e a dare il meglio di sé”.
È stato un rappresentante del Comune di Tilburg a intervenire dal pubblico e a integrare il racconto di Peter Kok, spiegando come il quartiere Spoorzone erautilizzato dalle ferrovie per la manutenzione e la riparazione dei treni. Fu abbandonato a se stesso, finché non venne acquistato dal Comune: una superficie complessiva di 10 ettari inaugurata alla fine di giugno 2019. Il deposito del LocHal, costruito nel 1932, era un’officina in cui si aggiustavano le locomotive più grandi: e questo fino al 2011, allorché finì dismesso. La prima idea era di demolirlo o di farvi dei parcheggi a più piani. Infine il Comune collaborò con imprenditori privati per il recupero dell’intera Spoorzone. E qui vi arrivarono gli artisti: “Questa è la biblioteca del futuro, un luogo che vive in mezzo alla società affrontando i problemi delle persone”.
Ha poi fatto seguito il video collegamento con Maximilian Felix Schupp, Consigliere regionale Città anseatica di Brema, Senatore per lo Sviluppo, il clima e la scienza.
Schupp ha sottolineato come la bio-città di Brema, che ha attualmente la presidenza di Organic Cities Network Europe, sia entrata a far parte di questa rete a partire dal 2015. Fa inoltre parte delle Città del Bio in Germania, le Biostädte, che comprendono trenta metropoli tedesche ecento piccoli comuni che hanno optato per il biologico. Schupp ha anche spiegato il Piano d’azione 2025 portato avanti da Brema, con l’obiettivo di migliorare in modo sostenibile la ristorazione comunitaria per fornireun’alimentazione sana e accessibile a tutti i cittadini.Con tale piano, la città si impegna a garantire che le strutture comunitarie come scuole, asili nido, mense aziendali e ospedali diventino, entro il 2025, luoghi in cui si pratica un’alimentazione sana e sostenibile, grazie all’uso di alimenti coltivati biologicamente, all’introduzione di standard certificati di qualità, la promozione dei prodotti regionali e la riduzione degli sprechi alimentari.
Anne van Strien, autrice del saggio “Regenerative Water Management”, ha parlato nel suo intervento di purezza collegandola alla gestione dell’acqua, che deve essere improntata tenendo sempre presente la forza rigenerativa di tale elemento.
“Come la terra, anche l’acqua possiede una propria forza che avvertiamo nel toccarla e rimane come impressa in noi, ed è questo un concetto che deve andare oltre la questione comunque importante della sostenibilità. Non si tratta quindi solo di gestione, ma del fatto di come possiamo noi tutti collaborare per mantenere inalterata tale forza rigenerativa… Diverse persone lavorano in maniera creativa con essa: per esempio nei ‘dialoghi con l’acqua’, dove ci si dispone seduti in cerchio lasciando una sedia vuota e si parla con l’acqua, cercando in questo modo di conoscerla meglio”.
Considerate le tematiche affrontate dal convegno, è stato riproposto il video di Veronica Manfredi, Direttrice Zero Pollution and Green Cities nella Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, realizzato durante la sua presenza nella tappa di “In cammino” del 22 aprile a Scoumont in Belgio, dedicata all’acqua.
Infine, a concludere il dibattito, il video di Livia Pomodoro realizzato per la Giornata mondiale dell’acqua, “che non è solo un’occasione – ha ribadito la Presidente Pomodoro – per celebrarne l’importanza per lo sviluppo della vita sulla terra, ma anche per rinnovare il nostro impegno nel promuovere la pace e la giustizia attraverso la gestione responsabile delle risorse idriche”.
Alle ore 16, nel LocHal di Tilburg sono risuonate le coinvolgenti note del quartetto olandese Jazzy Combo The Buddy’s, formato da Frie Kremers (chitarra e banjo), Theo Brok (clarinetto e sax), Jan van Bergen (batteria e voce), Pieter de Lange (contrabbasso). Una chiusura di giornata all’insegna di brani magistralmente eseguiti di New Orleans Jazz, blues e swing, che hanno creato un’atmosfera ovattata e sognante.